L’Azienda agricola “IL FUSCO” prende il nome dalla località che si trova all’ingresso del parco di Pantalica, “Patrimonio Unesco”, dove una tratta della linea ferrata, utiizzata nella prima metà del secolo scorso e oggi dismessa, è stato trasformato in percorso naturalistico e archeologico. La vecchia Stazione “Fusco-Sortino” né è ancora la memoria storica. La tenuta si estende su un crinale della collina che si affaccia alla valle dell Anapo ed è caratterizzata da un importante agrumeto che produce l’Ovale della Valle dell’Anapo”, una arancia a polpa bionda a maturazione tardiva che viene commercializzata da una nota catena nazionale di Supermercati. Importante è inoltre la produzione di Miele da Zagara di Arancio, Timo e Millefiori.
I Monti Iblei e Pantalica
In origine rappresentavano un complesso vulcanico sottomarino risalente a circa 200 milioni di anni fa, oggi è una sorta di catena montuosa che si estende nelle provincia di Siracusa, Ragusa ed in parte Catania. Un’antica “Ibla” viene citata dagli storici greci sui rilievi collinari di “Megara” della appunto “Iblea” e riferita ad unmitico resiculo “Iblone” Questa zone è stata solcata nei secoli da diversi fiumi alimentati da numerose sorgenti, oggi l’Anapo” ne rappresenta uno dei pochi rimasti, ma di grande importanza perchè alimenta ancora gran parte della Provincia di Siracusa. L’Anapo trae origine dal Monte Lauro nel territorio di Buccheri e si affaccia sul porto grande di Siracusa dopo circa 50 km. Lungo le sue sponde , alla confluenza con il fiume Calcinara”, in prossimità di un costone roccioso si sviluppo l’antica “Cultura di Pantalica” sin dal XIII a.C. con l’insediamento di Siculi , Ausoni e Morgeti. Le oltre 500 tombe rupestri fanno da cornice ad un luogo d’incanto, inserito dal 2005 nel “World Heritage List dell’Unesco”
La Valle dell’Anapo
Il fiume “Anapo” ha origini dal territorio di Buccheri, esattamente dal Monte “Lauro” nel siracusano. Scorre per circa 50 Km attraversando le “gole di Pantalica” e la suggestiva e rigogliosa “Valle” che prende il suo nome, fino ad incontrare le “acque” della fonte “Ciane”, nota per la presenza della pianta di “Papiro”, e finire la sua corsa al porto “Grande” di Siracusa. La”Valle dell’Anapo” è caratterizzata oggi da ampi aranceti, ed è coltivata anche con vigneti e Uliveti. Nella storia della provincia Nord di Siracusa ha sempre alimentato questo territorio e le sue popolazioni. I greci costruirono addirittura un acquedotto, gran parte scavato nella roccia lungo 22 km, un opera di alta ingegneria per quei tempi e che ancora oggi viene utilizzato per irrigare i campi. Alimenta inoltre due centrali “Idroelettriche e, assieme alle acque del cosiddetto “Biviere di Lentini” , anche la Zona Industriale del petrolchimico siracusano. La valle, con inizio nel 1915, fu interessata da una tratta ferroviaria secondaria che, per fasi successive fu ultimata nel 1927 collegando Vizzini, al porto di Siracusa, permettendo alle merci dell’interno del sud-est della Sicilia di raggiungere le navi che da siracusa raggiungevano anche i porti delle colone italiane in Africa ed Egeo. Fu dismessa nel nel 1956 è oggi il suo tracciato, in particolare dalla vecchia Stazione Fusco-Sortino a Palazzolo, è stato riconvertito in un passeggiata all’interno delle fenditure rocciose calcate dal fiume Anapo: un luogo di una particolare suggestione naturalistica e ambientale.